La rubrica settimanale di Alessandro Lorenzini

Mercoledì 11 novembre, Toscana zona arancione. Domenica 15 novembre, Toscana zona rossa. Tre giorni, settantadue ore. Ancora sono qui che cerco di capire cosa sia cambiato nella testa della celeberrima “cabina di regia” per cambiare il color da comandare.

Garibaldinamente, le istituzioni locali hanno detto “Obbedisco”, ma sia il sindaco di Siena Luigi De Mossi che il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani hanno sollevato più di una perplessità. Ed è vero, come ha detto il primo cittadino, i senesi sono “annichiliti” da questa “girandola di provvedimenti”. Dalla girandola alla “strega comanda color…” peccato che non sia un gioco. In ballo ci sono vite e non solo dal punto di vista sanitario, perché quando ne usciremo (e sono convinto che ci sia la luce in fondo al tunnel, fra vaccini e farmaco in primavera) bisognerà fare un altro bel “gioco”: la conta di chi quella saracinesca non l’aprirà più, di chi non riuscirà più a pagare il mutuo e a fare la spesa, avendo dando adesso fondo a tutto quello che aveva.

Non sarà così? Lo spero vivamente, spero di essere smentito dai fatti e che i lamenti che si sentono in giro siano solo un’italianità. Al di là delle mie previsioni, però, non posso o non voglio credere che chi ha in mano i dati quotidianamente e chi dovrebbe averli studiati fin da marzo scorso, non abbia potuto prevedere questa situazione o l’abbia cambiata in 72 ore, creando disagi enormi e sballottamenti da una norma all’altra in poco meno di dieci giorni, dalle tre zone del 6 novembre in poi.

Spero altrettanto vivamente che fin da adesso ci sia qualcuno a Roma (o dove volete voi) che metta il cervello sulla distribuzione dei vaccini da metà gennaio in poi, sulla conservazione di questi, sul loro equo costo, sulla sorveglianza affinché la malavita non ci metta sopra mani e occhi, a scapito di chi poi quei vaccini li riceverà.

In fondo, però, fra qualche mese da adesso tutto questo sarà in archivio e penseremo agli Europei o al campionato di calcio. Dimenticando (forse) la negligenza di chi questo periodo l’ha governato. Forse, allora, è giusto che qualche strega comandi il color.

Buona domenica.

eliofanali.wordpress.com

Alessandro Lorenzini
Da bambino c’è chi sogna di fare l’astronauta, il calciatore, il pompiere. Io sognavo di fare il giornalista, forse influenzato dalle mie letture, dalle mie canzoni, da qualche film visto al cinema o in tv. Fra mille difficoltà sto provando a portare avanti il mio sogno, con trasparenza e umiltà, mettendoci la faccia (e la firma). Sono nato e vivo a Siena, in una città problematica, ma magica, che ti scaccia e ti abbraccia, che ti allontana e ti spinge a tornare, come una sorta di elastico, in un legame comunque inscindibile per sempre.

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