La rubrica settimanale di Alessandro Lorenzini

Questa rubrica non ha mai avuto la pretesa, fin dalla sua nascita, di elargire certezze o sentenziare giudizi sulle varie situazioni, anche complicate, che si sono dipanate in questo anno di vita (e di qualche successo, concedetecelo) della Gazzetta di Siena. Quindi il sottoscritto non può avere certezze sulle Carriere (o la Carriera) 2021. Possiamo fare solo deduzioni e qualche ragionamento, partendo dalla certezza che, come sappiamo ormai fin da inizio giugno e dall’annullamento derivato dal consiglio comunale, il Palio del 2 luglio non ci sarà.

Al momento il Palio del 16 agosto, pur con tutte le problematiche relative ai tempi, è ancora lì, in calendario. Oggettivamente, però, le possibilità che la terra torni sul tufo ad agosto sono minime. E sono ulteriormente ridotte dalle indiscrezioni che vogliono lo stato di emergenza prolungato ben oltre la scadenza attuale, quella del 31 luglio. Si creerebbe, di fatto, la stessa condizione che ha fatto scattare l’annullamento della Carriera di Provenzano: divieto di assembramento, contatti ridottissimi, impossibilità di vivere con o senza la mascherina (è dibattito di questi giorni) la socialità che è peculiarità essenziale del rito senese.

Capire se e quanto verrà spostato in avanti lo stato di emergenza sarà fondamentale per comprendere se e quando tornerà la terra in piazza. Oggettivamente mi pare complicato pensare che si pensi di prolungare “solo” di un mese (fino a fine agosto) o due (fino a fine settembre). Sarebbero le uniche due opzioni che aprirebbero a uno Straordinario a fine settembre o al massimo fine ottobre, sempre con le relative problematiche ai tempi di organizzazione e all’iter (ricordiamoci dell’articolo 2 del regolamento del Palio….). Se lo stato di emergenza fosse prolungato fino al 31 dicembre, Siena guarderebbe al 2022. Senza se e senza ma.

E se invece lo stato di emergenza scadesse davvero il 31 luglio? Con il senno di poi, senza urtare la sensibilità di coloro che la pensano diversamente o che seguono pedissequamente teorie e norme, consuetudini e “tradizioni” storiche, questa opzione rivaluterebbe come non peregrina l’idea originaria del sindaco Luigi De Mossi di far slittare in avanti le due Carriere. Ma tant’è: la situazione attuale è un’altra.

Sarà in ogni caso curioso cercare di capire come la città, per il secondo anno consecutivo, affronterà i giorni del “non Palio”. Ci sarà, probabilmente, meno curiosità e più noia. Perché se lo scorso anno di questi tempi Siena e le Contrade hanno affrontato quei giorni con una certa carica “emozionale” e con una sorta di trasporto emotivo per scoprire quello che dalla Seconda Guerra Mondiale non accadeva, questa volta sarà diverso. Conosciamo già quella sensazione, molto simile alla mancanza di ossigeno, quel vuoto interiore che abbiamo provato in certi orari di “quei” giorni e i sospiri rivolti all’orologio, farfugliando un “a quest’ora sarei stato qui ad aspettare questo”. E forse i sospiri lasceranno spazio alla consapevolezza, perfino alla noia od anche alla paura di non riprovare più quelle amate sensazioni, quei brividi di passione e ansia che ci scorrono nel sangue.

Spero che questa consapevolezza maggiore aiuti in un ragionamento razionale di riappropriazione. Dei valori culturali e sociali delle Contrade, legati certo alla Carriera, ma pure alla quotidianità, al vissuto contradaiolo che, a volte, abbiamo lasciato troppo in cantina.

Buona domenica.

eliofanali.wordpress.com

Alessandro Lorenzini
Da bambino c’è chi sogna di fare l’astronauta, il calciatore, il pompiere. Io sognavo di fare il giornalista, forse influenzato dalle mie letture, dalle mie canzoni, da qualche film visto al cinema o in tv. Fra mille difficoltà sto provando a portare avanti il mio sogno, con trasparenza e umiltà, mettendoci la faccia (e la firma). Sono nato e vivo a Siena, in una città problematica, ma magica, che ti scaccia e ti abbraccia, che ti allontana e ti spinge a tornare, come una sorta di elastico, in un legame comunque inscindibile per sempre.

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