La rubrica settimanale di Alessandro Lorenzini
Di solito dopo quei quattro giorni di isolamento da tutto ciò che avveniva nel resto del mondo, Siena e i senesi si rituffavano, non senza traumi, nella normalità, negli orari di lavoro, perfino nella quotidianità familiare. Senza Palio, in qualche modo, è stato così anche questa volta: solo che il tuffo è stato all’interno dell’anormalità, quella di una città e di un territorio che ancora devono affrontare problematiche e questioni del post Coronavirus, in una lenta e faticosa ripresa dopo qualcosa che, ahimè, si è avvicinato fortemente a un conflitto mondiale. I cui effetti economici e sociali rischiano di investirci ancora per mesi.
Forse fra qualche tempo ci renderemo maggiore conto del fatto di aver comunque scritto, nostro malgrado, una pagina (amara) della storia della città. E come dovrebbe avvenire sempre in questi casi, forse sarebbe il caso di utilizzare comunque questo periodo per crescere e maturare nel rapporto fra città, Contrade, comunità e Palio. Un rapporto troppo spesso soffocato, in passato, dallo stretto connubio con quei tre giri sul tufo il 2 luglio e il 16 agosto. Quest’anno (almeno per il momento) non ci saranno: proviamo a pensare, allora, a tutto ciò che troppo spesso ruota intorno alle Carriere e che forse dovrebbe invece tornare al centro della quotidianità delle Contrade.
Nel frattempo è partita la campagna elettorale in vista delle elezioni regionali di settembre. La speranza (vana) è che si assista a un dibattito, anche acceso, ma ricco di proposte: idee contrapposte, ma che guardano al futuro, concreto e possibile. A proposito di campagna, le premesse non sono positive, se pensiamo alla proposta di sostituire lo scalo Ampugnano con un campo di patate.
In fondo, però, il problema non è cosa fare, ma fare (se l’aeroporto deve avere l’utilizzo attuale, ben vengano le patate): un po’ come avviene per la ferrovia, per la Siena-Firenze, per la Due Mari. Tutti, da destra a sinistra passando per il centro, condividono la necessità di raddoppiare, ammodernare, rifare, riqualificare. Dalla condivisione all’effettuazione, però, è passato del tempo. Circa trenta anni. Ci abbiamo cogitato abbastanza.
Buona domenica.