La rubrica settimanale di Alessandro Lorenzini

Mi domando se in questo periodo si sia tanto facile avere un equilibrio fra lo sceriffismo e la stupidità, fra essere neocensori o novelli sprovveduti. Nella giornata di ieri (ultimamente è capitato in rare occasioni) mi sono concesso una passeggiata per il centro storico di Siena, anche per toccare con mano la situazione.

Certo, rispetto ad appena qualche settimana fa la situazione mi è apparsa diametralmente opposta. Tanti giovani, locali aperti (all’aperto), distanze ristrette, qualche persona di troppo a un unico tavolo rispetto al numero massimo di quattro, piazza del Campo gremita e uso (abuso?) di alcool. Se guardiamo alle raccomandazioni degli operatori sanitari, qualche cosa è da rivedere, qualche maglia da stringere, qualche controllo in più da fare. Un po’ più di buonsenso non guasterebbe.

Non ho visto, però, i disastri che qualche neo sceriffo ha annunciato. Tutti avevano le mascherine, i locali hanno rispettato le regole relative al servizio al tavolo e alla chiusura alle 22, perfino l’atteggiamento delle persone mi è apparso quello giusto, senza esagerazioni o scene come abbiamo visto in altre parti d’Italia. Nel locale dove ero seduto, alle 21,45 i tavoli erano vuoti. Le persone si sono incamminate con tranquillità verso casa, senza isterismi.

Le regole ci sono e vanno rispettate, perché il rischio è dietro l’angolo e la pressione diminuita (lo dicono gli ultimi numeri) sulle Scotte non può farci pensare che ormai il tunnel sia alle spalle. Ci sono ancora tante (troppe) persone che devono ricevere un vaccino per pensarci. Le regole fissate, però non impongono di rimanere a casa, davanti alla tv. Perché nel frattempo non tutti campano di pensione, di uno stipendio regolarmente garantito da un’ente pubblico.

Servirebbe una cosa semplice: equilibrio nei giudizi. Ho sentito riecheggiare frasi del tipo “allora si può fare il Palio”, tirata per la giacchetta a seconda di chi vorrebbe la situazione Covid già superata o di chi agita questa bandiera come una minaccia per un prossimo lock down con sorriso sarcastico. Forse chi lo dice, in tutti e due i senesi, dimentica cosa siano quei quattro giorni, rispetto alla situazione vista ieri, certo diversa rispetto ad alcune settimane fa, ma altrettanto diversa dalla passione che si respira e si trasuda (nel senso letterale del termine) dal 29 giugno o dal 13 agosto.

La risposta alla mia domanda? Sì, è difficile avere equilibrio. Lo era prima, figuriamoci adesso.

Buona domenica.

eliofanali.wordpress.com

Alessandro Lorenzini
Da bambino c’è chi sogna di fare l’astronauta, il calciatore, il pompiere. Io sognavo di fare il giornalista, forse influenzato dalle mie letture, dalle mie canzoni, da qualche film visto al cinema o in tv. Fra mille difficoltà sto provando a portare avanti il mio sogno, con trasparenza e umiltà, mettendoci la faccia (e la firma). Sono nato e vivo a Siena, in una città problematica, ma magica, che ti scaccia e ti abbraccia, che ti allontana e ti spinge a tornare, come una sorta di elastico, in un legame comunque inscindibile per sempre.

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