La rubrica settimanale di Alessandro Lorenzini
Deve essermi sfuggito qualcosa. E ci può stare, visto il turbinio di informazioni a cui siamo quotidianamente sottoposti. Il partito Democratico di Siena ha deciso di candidare Enrico Letta. Anzi, meglio, ha deciso di chiedere a Enrico Letta, segretario nazionale, di candidarsi per le elezioni suppletive che si terranno in autunno.
Enrico Letta è pisano, ha studiato a Pisa, adesso (presumo) abbia preso residenza a Roma, dalle parti del Nazareno. Non mi risulta, insomma, sia “radicato sul territorio”. Già perché questo chiederebbero i cittadini senesi o qualsiasi altro cittadino di qualsiasi altro territorio chiamato al voto. Ma soprattutto questo aveva chiesto lo stesso Pd di Siena in un documento, sempre se non sbaglio (e ci può stare, come sopra), spedito all’allora segretario nazionale Nicola Zingaretti appena dopo le dimissioni di PierCarlo Padoan (un altro candidato non proprio “nato sulle lastre”). Sicuramente Letta saprà avere la “forza di rappresentare a livello regionale, nazionale ed europeo le innumerevoli istanze e priorità che ha questo territorio” (come scrivono i Dem nel documento che sancisce la candidatura); sicuramente sottoscrivere il consueto “documento d’intenti” del Pd di Siena e verrà da queste parti a battere in lungo in largo il territorio di riferimento; sicuramente darà vita a una grande mobilitazione (“unificante” dice lo stesso Pd).
Mi domando però cosa sia cambiato da qualche mese ad oggi. Forse, semplicemente, non è cambiato niente e Letta diventa il collante giusto in una situazione in cui, secondo alcuni calcoli alla buona, nel Pd di Siena e in quello nazionale resistano qualcosa come undici correnti.
In attesa di recuperare quello che mi sono perso, attendiamo “buone nuove” sul fronte vaccinazione. Le ultime parole di Giani, anch’esse da prendere con qualche molla, parlano di immunità di gregge a settembre. Mentre i rumors che arrivano da Roma dicono che lo stato di emergenza scadrà definitivamente il 31 luglio. Segnali per il tufo in piazza? Non saprei, difficile per il 16 agosto, più “facile” (si fa per dire) per uno Straordinario a settembre.
Chiosa finale autocelebrativa. Abbiamo compiuto un anno lo scorso 10 giugno. Gazzetta di Siena si è ritagliata in così poco tempo uno spazio importante, sia dal punto di vista dei numeri (che non sono un’opinione), sia dal punto di vista dell’opinione (che non sono numeri, ma in questo campo contano), nel variegato panorama informativo locale. I meriti ce li devono dare i lettori e nessun altro, ma resta un fatto: ci siamo. E ci saremo.
Buona domenica
eliofanali.wordpress.com