Stazione di Siena

Per il Prof. Stefano Maggi l’obiettivo è avere una tratta Firenze – Siena in massimo un’ora

Si è tenuta il 4 febbraio a Empoli la conferenza alla presenza del Prof. Stefano Maggi dell’Unisi, ordinario di Storia contemporanea nonchè delegato del Rettore per i Trasporti e la Mobilità sostenibile, ma possiamo dire attualmente anche il maggior conoscitore delle ferrovie toscane.

A seguito del convegno, nel quale è stata ripercorsa la storia della tratta Empoli – Siena, lo sguardo è andato verso il prossimo futuro, analizzando quali sono gli interventi di miglioramento della ferrovia in corso, ma soprattutto quali quelli mancanti.

La ferrovia Empoli-Siena fu costruita in poco più di 4 anni, dall’agosto 1845 all’ottobre 1849, quando fu inaugurata con una solenne cerimonia alla presenza del Granduca Leopoldo II. “In oltre 170 anni, la Strada Ferrata Centrale Toscana – come si chiamava all’epoca – ha portato un grande sviluppo urbanistico e manifatturiero ai territori della Val d’Elsa. Oggi la linea ferroviaria ha bisogno di essere aggiornata al XXI secolo” ha spiegato il Prof. Maggi.

Una tempistica invidiabile oggi, nonostante la tecnologia a disposizione, ma anche una lungimiranza veramente notevole.

Lo sguardo però è andato oltre: “non basta il raddoppio del binario su 11 km tra Empoli e Granaiolo, che pure è fondamentale, occorre raddoppiare anche il tratto di 25 km da Poggibonsi a Siena, dove si viaggia a 85 km/h. L’accesso a Siena fu ritenuto all’inizio irrealizzabile dai tecnici del Granducato, ma la società ferroviaria insistette e realizzò alle porte di Siena la galleria di Montarioso lunga 1.516 metri, allora la più lunga d’Italia. Allo stesso modo, oggi su quest’ultimo tratto si potrebbe non raddoppiare il binario, ma occorre il raddoppio nella lunga parte non urbanizzata fra Siena e Poggibonsi”

Questo perchè, secondo tutti, l’obiettivo della città di Siena non può che essere uno: ovvero “raggiungere Firenze e l’alta velocità in 60 minuti, cosa che non si può fare in pullman, ma soltanto in treno”.


“Il problema del binario unico non si sentiva all’inizio, quando sulla ferrovia viaggiavano soltanto 3-4 coppie di treni al giorno – specifica Maggi – ma oggi ci viaggiano oltre 30 coppie di treni, per questo occorre il raddoppio e sono necessari per la regolarità del servizio anche i posti di comunicazione tra un binario e l’altro, che sarebbe opportuno avere in tutte le stazioni, invece alcune sono state trasformate in fermate senza scambi, cosa che è prevista anche a Ponte a Elsa dopo il raddoppio del binario”.

La palla al mondo della politica è stata lanciata: servono investimenti soprattutto nel senese. Spetterà soprattutto al presidente della Provincia di Siena, e sindaco di Poggibonsi David Bussagli, ma anche al sindaco di Siena Luigi De Mossi e al Presidente della Regione Eugenio Giani, concordare le mosse da sottoporre a RFI e al Ministero delle Infrastrutture.

La Stazione di Siena nel 1850

Paolo Moschi
Un etrusco con gli occhi puntati sulla Valdelsa. Aperto a tutto quanto si muove nelle città e nei paesi a nord di Siena, per raccontare la vitalità di terre antiche e orgogliose, ma anche dal cuore grande

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