E’ la grande staffetta Obiettivo Tricolore ideata da Alex Zanardi nel 2020 per riunire l’Italia dopo il duro lockdown e ribattezzata appunto , sta attraversando l’Italia intera da Santa Maria di Leuca a Cortina d’Ampezzo, sede dei Giochi Invernali Olimpici e Paralimpici 2026 assieme a Milano.

A distanza di due anni dall’incidente di Zanardi, oggi la staffetta è passata da Castel Maggiore, il comune dove Alex è nato e cresciuto. Un gesto simbolico e di vicinanza per far sentire vivo il calore del pubblico nei confronti di Zanardi.

Sono passati due anni dal tragico incidente avvenuto il 19 giugno 2020. L’incidente coinvolse il campione di handbike Alex Zanardi con uno scontro violentissimo contro un camion e la sua handbike nei pressi di Pienza. Zanardi perse il controllo della sua handbike e finì contro un camion.Le sue condizioni “gravissime” hanno tenuto tutti con il fiato sospeso per settimane. Ricoverato all’ospedale di Siena, dove fu sottoposto a un intervento di neurochirurgia d’urgenza per provare a ridurre le conseguenze dell’impatto. Da lì poi un percorso infinito fatto di interventi chirurgici e riabilitazione che, al momento, non hanno riportato il campione sotto i riflettori del pubblico.

Oggi la sua Obiettivo3 è tornata in pista dopo due anni di stop a causa del covid. Un viaggio di oltre 2.000 chilometri e 31 tappe, dove protagonisti sono i 65 atleti paralimpici, arruolati dallo stesso Zanardi nel suo progetto di avviamento allo sport per persone con disabilità Obiettivo3, che si stanno passando di mano il testimone in sella a handbike, biciclette e carrozzine olimpiche, per dimostrare che le disabilità fisiche e mentali non sono un limite, ma una diversa opportunità di vita e soprattutto che è vietato arrendersi di fronte alle difficoltà.

Irene Chiti
Il giornalismo è una professione che non si sceglie, è lui che sceglie te. Ho sempre creduto che il valore di un vero professionista sta nel fatto di mettersi completamente a servizio del "racconto", stare un passo indietro piuttosto che sentirsi gli attori di ciò che scriviamo. Noi siamo solo il tramite per far arrivare il "racconto". Per questo prendo in prestito le parole di Joseph Pulitzer per ricordare la raccomandazione più importante: "Presentalo brevemente così che possano leggerlo, chiaramente così che possano apprezzarlo, in maniera pittoresca che lo ricordino e soprattutto accuratamente, così che possano essere guidati dalla sua luce."

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